I dati del nostro innovativo protocollo diagnostico e terapeutico, mediante diagnosi con RM lombare in posizione prona e l'intervento chirurgico con approccio transiatale per la sezione del filum terminale externum con tecnica microchirurgica e minima incisione cutanea (MIMS) in anestesia locale, sono stati oggetto di tesi di laurea in medicina e chirurgia presso l'Università di Milano.
Dalla casistica sono stati esclusi i pazienti operati con la suddetta tecnica mini-invasiva dal 2010 sino al luglio 2014 in quanto non era stata ancora pubblicata, e quindi da noi non eseguita, la metodica diagnostica con la RM lombare in posizione prona.
Sono stati oggetto della tesi di laurea solo i 48 pazienti operati di sezione del filum terminale externum dal 29/07/2014 al 29/06/2016.
L’intervento chirurgico è stato eseguito in anestesia locale con tecnica microchirurgica mini-invasiva presso la SSD di Chirurgia del Sistema Nervoso Periferico con sedi operative presso l’Ospedale “Umberto I” di Lugo (Ra) e l’Ospedale “Degli Infermi” di Faenza (Ra) dell’AUSL della Romagna.
L’età dei pazienti variava da 18 a 70 anni. Vi è stata una netta predominanza del sesso femminile (M/F: 15/33).
I pazienti sono stati divisi in tre gruppi:
- un gruppo con diagnosi di midollo ancorato occulto in malformazione di Chiari tipo I;
- un gruppo con LLCT (discesa delle tonsille da 1 a 4 mm tale da non configurare la presenza di malformazione di Chiari I);
- un gruppo con la diagnosi di midollo ancorato occulto non associato ad altre patologie del sistema nervoso.
Abbiamo valutato le varie tipologie dei sintomi pre e postoperatori e gli indici ottenuti dalla RM lombare in posizione prona.
Non vi sono state complicanze.
I pazienti a poche ore dall'intervento erano liberi di deambulare e sono stati dimessi il giorno successivo all'intervento.
Per dare il dato globale, senza entrare nel dettaglio delle quasi sessanta pagine della tesi, riportiamo la valutazione della situazione di benessere globale percepita dal paziente dopo l’intervento, considerando l’impatto sulle attività quotidiane e quindi sulla qualità di vita in generale, al secondo follow-up alla visita di controllo a sei mesi è stato riscontrato un miglioramento nell 87% dei pazienti.
ULTIMA MODIFICA 16 MARZO 2021
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