ASSOCIAZIONE TRA IL MIDOLLO ANCORATO E LA DISCESA DELLE TONSILLE CEREBELLARI

  • MIDOLLO ANCORATO e MIDOLLO ANCORATO OCCULTO
  • LOW LYING CEREBELLAR TONSILS -LLCT- (lieve discesa delle tonsille cerebellari da 1 a 4 millimetri)
  • MALFORMAZIONE DI CHIARI TIPO I (discesa delle tonsille cerebellari di 5 o più millimetri)

E' possibile la presenza del midollo ancorato e del midollo ancorato occulto in pazienti con la malformazione di Chiari I ma non è semplice, e neppure sempre certo, dove porre il limite tra i sintomi delle due patologie, nella diagnosi, nell’indicazione al trattamento chirurgico e nella tecnica con cui eseguirlo.

L'equipe neurochirurgica del The Chiari Institute di New York ha affermato che non si può dare una percentuale certa della presenza del midollo ancorato occulto associata alla malformazione di Chiari I, ma probabilmente è il 5% nella popolazione generale.

I colleghi del The Chiari Institute di New York hanno effettuato uno studio pubblicato su una rivista scientifica medica: “Association of Chiari malformation type I and tethered cord syndrome: preliminary results of sectioning filum terminale. Surg. Neurol 2009;72(1):20-25”

I dati conclusi di questo studio furono: la sindrome del midollo ancorato era presente: - nel 14% (408 casi) dei pazienti con malformazione di Chiari I (erniazione delle tosille cerebellari di 5 o più millimetri);

- nel 63% (182 casi) dei pazienti con low lying cerebellar tonsils (LLCT: erniazione tonsillare tra 1 e 4 millimetri).

I sintomi, dopo l’intervento di resezione del filum terminale intradurale, migliorarono o sparirono in 69 bambini (93%) e in 203 adulti (83%), invariati in 5 bambini (7%) e in 39 adulti (16%), peggiorati in 2 adulti (1%) in un periodo di follow-up tra i 6 e i 27 mesi (media 16.1 mesi). La Risonanza Magnetica da 1 a 18 mesi dopo l’intervento (media 5.7 mesi) riscontrò una migrazione craniale del cono midollare (media 5.1 mm), e una risalita delle tonsille cerebellari (media 3.8 mm).

Le conclusioni di questo lavoro scientifico sono state: l’associazione tra la malformazione di Chiari I e il midollo ancorato è un’entità clinica a sé stante e vi può essere anche un'associazione tra LLCT e il midollo ancorato. 

Comunque al The Chiari Institute di New York ed anche noi, NON riconosciamo la sezione del filum terminale come il trattamento chirurgico della malformazione di Chiari tipo I.

La malformazione di Chiari I si può rappresentare come una scatola non con un solo prodotto, ma con diversi prodotti all’interno. Nel sospetto che vi sia la presenza della comorbilità della patologia del midollo ancorato e del midollo ancorato occulto in pazienti con malformazione di Chiari I il problema principale è decidere quando porre l’indicazione all’intervento chirurgico di sezione del filum terminale e con quale tecnica. 
Nel caso si sospetti il midollo ancorato occulto, come supporto strumentale alla diagnosi clinica è utile la RM lombare in posizione prona, vedi pagina dedicata all'interno di questo sito web.

Si dovrebbe comunque evitare la sezione del filum terminale nei casi in cui vi è una chiara indicazione al trattamento chirurgico di decompressione della fossa cranica posteriore per la malformazione di Chiari. 

I sintomi del midollo ancorato occulto sono numerosi, nessuno specifico, e in parte possono sovrapporsi a quelli della malformazione di Chiari.

La sezione del filum terminale è ragionevole effettuarla nei pazienti con sintomi e segni clinici da ancoraggio midollare, con sintomi quindi presenti a livello lombare, agli arti inferiori e/o con alterazione del controllo degli sfinteri urinario e fecale. Nella mia esperienza con il trattamento chirurgico mini-invasivo di sezione extradurale del filum terminale in anestesia locale, oltre al miglioramento dei sintomi classici del midollo ancorato, spesso vi sono stati benefici anche per i sintomi associati, non presenti nel classico suddetto elenco.

Nello specifico dell’intervento di sezione del filum terminale le tecniche chirurgiche sono due:

 - Sezione extradurale del filum terminale in anestesia locale senza asportazione di tessuto osseo, in accordo con la tecnica microchirurgica con minima incisione cutanea (MIMS) di circa 4 cm da noi pubblicata sulla rivista scientifica "Operative Neurosurgery" nel 2018. Si procede con l'apertura del legamento sacro-coccigeo sotto al quale vi è il filum terminale extradurale che viene sezionato. Tale tecnica chirurgica mini-invasiva è da noi utilizzata sin dal 2010 e la casistica comprende più di 200 pazienti provenienti da 17 delle 20 regioni italiane e 10 pazienti stranieri provenenti dall'Europa e dall'America.

- Sezione del filum terminale intradurale in anestesia generale: intervento classico neurochirurgico con laminectomia, asportazione porzione ossea posteriore delle vertebre, apertura delle meningi, riconoscimento tra le radicelle nervose del filum terminale intradurale che viene quindi sezionato.
La differenza tra le possibili complicanze chirurgiche è significativa in quanto con l'intervento mini-invasivo sono legate solamente all'incisione cutanea, mentre nel classico intervento in anestesia generale dipendono dalle strutture anatomiche ossee, muscolari e nervose presenti in quella tipologia di approccio chirurgico.. 


PS Non posso commentare i risultati chirurgici di altri Istituti perché coperti dal copyright e quindi chi vuole perseguire la tutela brevettuale, che significa ottenere una privativa su un qualcosa che è tenuto segreto, rinuncia alla pubblicazione e quindi come ricercatore non esiste, nel senso che non può pretendere di essere riconosciuto dalla comunità scientifica per avere reso noto il suo lavoro, il risultato ottenuto e il metodo adottato. 

In breve, non si può rivendicare la fondatezza scientifica del proprio lavoro se non ci si sottopone al giudizio dei pari. Tutela brevettuale e fondatezza scientifica si collocano su piani diversi. Comunque è una libera scelta quella di sfruttare economicamente un brevetto rispetto all’interesse collettivo della condivisione delle conoscenze.

ULTIMA MODIFICA 20 MARZO 2021